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Porti veneti: rallenta lo scambio merci

Di Blasio (Adsp Adriatico Nord): "Effetto di fluttuazioni e perdurante incertezza nei mercati internazionali"

Il porto di Venezia registra un significativo rallentamento del traffico cargo nel primo trimestre 2023. Il volume di merce movimentata nello scalo veneto è sceso infatti a 6 milioni di tonnellate (-6% rispetto allo stesso periodo 2022). Sul fronte passeggeri si registra invece una crescita sui traghetti con 9700 approdi (erano 7700 lo scorso anno), mentre i crocieristi crollano a 1293 passeggeri (erano 3646) 

"Il risultato finale sui volumi movimentati, pur in leggera flessione, testimonia la flessibilità dello scalo veneziano, che può contare su eccellenze produttive e logistiche in vari settori ed è quindi in grado di assorbire l’urto delle condizioni esogene negative, assicurando attività e livelli occupazionali. Una particolare focalizzazione sarà dedicata, nelle prossime settimane, a Chioggia ed a iniziative a supporto dei traffici e del lavoro", spiega il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio

"I traffici merci nei porti lagunari -analizza- risentono della perdurante incertezza nei mercati internazionali e delle forti fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia. A soffrire sono soprattutto le rinfuse liquide che vedono un drastico calo della movimentazione di prodotti petroliferi mentre l’industria chimica, cresce ma gli scambi che la alimentano non bastano per riportare il segno dell’indicatore in campo positivo". 

Tornando ai dati. A Venezia il general cargo è rimasto costante (-0,8%), mentre il volume dei container è calato (-3,8%), così come le rinfuse liquide (-26,5%) e quelle secche (-8,6%). A Chioggia sul fronte crocieristi ne sono stati movimentati oltre 1400, mentre il traffico mercantile ha subito un crollo verticale a 118.000 tonnellate (-51,7% sul primo trimestre 2022).

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