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GdF Reggio Emilia: 87 indagati per maxi frode fiscale da 30 milioni

Eseguiti decreti di sequestro di disponibilità finanziarie

Dall’alba di questa mattina oltre 100 militari della Guardia di Finanza (GdF) del Comando provinciale di Reggio Emilia e della Polizia di Stato, su delega della locale Procura della Repubblica, diretta da Calogero Gaetano Paci, stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per un controvalore di 11.500.000 Euro emesso dal Gip (Giudice indagini preliminari) del Tribunale reggiano nei confronti di 87 persone fisiche e giuridiche, di cui 34 interessati anche da perquisizioni locali. 

L’indagine “Consequence”, condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, è il naturale sviluppo di una tranche dell’operazione "Billions", che già aveva smantellato a metà del 2020 un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati fiscali (grazie al coinvolgimento di 28 società cartiere), riciclaggio e bancarotta fraudolenta per un giro illecito di oltre 240 milioni di Euro, per la quale sono stati condannati in primo grado -lo scorso dicembre- 61 imputati. 

Il sodalizio, operante nel reggiano ma con proiezione nazionale, era specializzato nel mettere a disposizione, in modo professionale e massivo, a favore di aziende operanti in molte regioni italiane servizi finanziari illegali -in particolare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti- e nell’assicurare le attività connesse e collaterali di monetizzazione del denaro sottratto al controllo del fisco, ovvero di movimentazione del medesimo denaro in modo da dare parvenza, quantomeno dal punto di vista del pagamento, della effettività dei rapporti e di permettere al beneficiario delle fatture false di garantirsi il profitto illecito caratterizzato dal risparmio d’imposta. 

Il provvedimento di sequestro odierno è stato emesso dall’Autorità giudiziaria nei confronti di 87 società utilizzatrici, aventi tutte sede fuori dal circondario reggiano -e di altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali e/o amministratori- dislocate sul territorio nazionale ed attive in diverse attività d’impresa, alcune particolarmente note sul mercato. 

Al termine delle attività d’indagine, è stato documentato (allo stato in via cautelare trattandosi di attività di indagine preliminare) come le 87 società interessate abbiano utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’Iva e delle imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalle società cartiere reggiane per oltre € 30.000.000,00, procurandosi un profitto illecito quantificato per circa 11.500.000,00 Euro. 

Il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca è stato operato, agli esiti di mirati riscontri all’Anagrafe dei rapporti finanziari, sulle somme presenti sui conti correnti nella disponibilità delle società e delle ditte utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti, poiché considerato esso stesso profitto diretto del reato, e, per equivalente, sulle somme e sui valori comunque nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza dell’imposta evasa calcolata. 

Contestualmente all’esecuzione del decreto di sequestro sono state eseguite n. 34 perquisizioni locali e personali nei confronti dei soggetti destinatari del citato provvedimento giudiziario risultati essere connotati da elementi di particolare rilievo, quali la pericolosità fiscale. 

Le perquisizioni, finalizzate alla ricerca di denaro contante, sono state eseguite dai militari delle "Fiamme gialle" e dai poliziotti con l’ausilio di unità cinofile cash-dog della Guardia di Finanza, specificamente addestrate al particolare impiego. 

Nel corso delle operazioni si è provveduto a notificare, nei confronti di tutti gli 87 soggetti indagati, un’informazione di garanzia emessa dall’Autorità giudiziaria inquirente in ordine alla predetta ipotesi di reato con contestuale avviso di conclusione delle indagini preliminari. 

In virtù del principio della presunzione di innocenza di cui all’articolo 3 del DLgs 188/2021, la colpevolezza dei soggetti sottoposti ad indagine in relazione alla vicenda giudiziaria sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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