Il toto-nomine entra nel vivo. Quella appena iniziata sarà una settimana di fuoco per il Governo Meloni, alle prese con l'approvazione in consiglio dei ministri del Documento di economia e finanza (Def) e con la partita dell'assegnazione degli scranni su cui siederanno i nuovi vertici delle grandi aziende a partecipazione pubblica. È il cosiddetto "spoil system", il meccanismo per cui gli alti dirigenti della Pubblica amministrazione cambiano con il nuovo Esecutivo.
"La sfida non è quante donne siedono in un consiglio di amministrazione, la sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata statale donna, perché, ve lo annuncio, è uno degli obiettivi che mi do", aveva dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in occasione dell'8 marzo.
Oggi alle ore 15:00 è fissata a Palazzo Chigi la riunione cdm ed in quell'occasione i partiti di maggioranza dialogheranno per trovare un equilibrio sulle nomine. Iniziamo proprio partendo dalle quote rosa, a Terna, società che opera nelle reti di trasmissione dell'energia elettrica, salgono le quotazioni di Giuseppina Di Foggia, attuale amministratore delegato di Nokia Italia.
Al Gruppo dell'aerospazio e difesa Leonardo sono due i nomi in lizza: Lorenzo Mariani, attuale amministratore delegato dell'azienda missilistica Mbda Italia, ha il sostegno del ministro della Difesa, Guido Crosetto; mentre Meloni è propensa a scegliere Roberto Cingolani, attualmente consigliere per l'Energia di Palazzo Chigi. A Poste Italiane dovrebbe essere fatta per la riconferma di Matteo Del Fante. Ad Eni sembra ormai portata a casa la riconferma di Claudio Descalzi, ma la Lega non è del tutto d'accordo. Infine, in Enel sono due i nomi in lizza: l'attuale numero uno di Terna Stefano Donnarumma, con la Lega e Forza Italia che però chiedono la presidenza per Paolo Scaroni.