Lo stop ai motori endotermici dal 2035, il Regolamento europeo sulle emissioni di Co2 per i veicoli leggeri e per quelli pesanti, i novi standard Euro 7. Sono le proposte legislative al centro del dibattito sul futuro della mobilità su gomma in Europa di cui si è parlato ieri a Strasburgo nella riunione al Parlamento europeo tra i ministri dei trasporti di una decina di Paesi membri.
La vocazione "al solo elettrico fa un regalo alla Cina, crea licenziamenti e non aiuta l'ambiente" ha ribadito il vicepresidente del Consiglio dei ministri italiano, Matteo Salvini. Con lui hanno partecipato il suo omologo della Repubblica ceca Martin Kupka, il tedesco Volker Wissing, il ministro polacco Andrzej Adamczyk. Presenti anche i rappresentanti di Ungheria, Romania, Slovacchia e Portogallo.
Tutti Paesi scettici sullo stop alla produzione di auto alimentate a diesel e benzina nel 2035, che ritengono possa provocare un grave danno all'industria automotive del Vecchio continente, con relativi licenziamenti di massa. Per questo motivo Berlino e Varsavia hanno sottolineato che senza un passo di Bruxelles sui biocarburanti l'impasse non si sbloccherà.