“L’incontro previsto oggi presso il Mit costituirà l’occasione per discutere dei temi cruciali e dei nodi da sciogliere che riguardano il sistema portuale italiano, a partire dalle possibili modifiche al progetto dei corridoi Ten-t”. E' quanto dichiara Fit-Cisl a margine della riunione della commissione tecnica sui porti in vista della convocazione ministeriale odierna. “Qualora tali notizie fossero fondate, chiediamo al Ministero immediato riscontro su quelle che potrebbero essere le possibili ricadute sui porti italiani”.
“La proposta della Commissione europea –prosegue la nota– la n. 384 del del 27 luglio 2022, potrebbe modificare l’equilibrio stabilito nel 2013, rischiando di penalizzare il nostro Paese ed i porti del Sud, che nel piano originario approvato dalla Ue, rivestivano un ruolo centrale per lo sviluppo dei collegamenti e dei traffici del corridoio del Mediterraneo”.
“La commissione tecnica Fit-Cisl –prosegue la nota– ha inoltre ribadito la necessità di discutere della questione sicurezza, argomento che deve essere affrontato in via prioritaria, poiché non è possibile e accettabile che ancora oggi, nel 2023, possano verificarsi infortuni mortali come quelli che il mese scorso hanno coinvolto due operatori, rispettivamente del porto di Trieste e Civitavecchia. Queste due morti sono la tragica testimonianza che, in materia di sicurezza, nei nostri luoghi di lavoro non è stato fatto ancora abbastanza. Tutti gli attori che agiscono nei porti italiani devono riflettere ed interrogarsi per capire cosa non è stato ancora fatto, individuando soluzioni per garantire l’incolumità fisica delle lavoratrici e dei lavoratori che in essi operano”.
“Auspichiamo, conclude la nota, che il percorso di confronto su questi e altri temi come ad esempio la riforma del sistema portuale italiano, di fondamentale importanza per lo sviluppo e la valorizzazione dei nostri porti, al fine di apportare un cambio di prospettiva per il settore, prevedano anche il coinvolgimento delle parti sociali, che rappresentano le lavoratrici e lavoratori portuali”.