In Italia c'è un ambiente che non favorisce lo sviluppo dell'auto a batteria. È quanto sostiene l'associazione delle imprese che operano nel settore della mobilità elettrica, Motus-E. Nonostante l'aumento del +400% delle colonnine di ricarica installate in autostrada nel 2022, infatti, crollano del -27,1% le immatricolazioni rispetto al 2021.
"Siamo l'unico Paese in Europa che nel 2022 ha visto calare le vendite di auto elettriche, mentre in tutti gli altri Paesi aumentavano. E questo è successo per varie ragioni: scarsa propensione alle nuove tecnologie, un clima di incertezza fra pandemia, guerra ed inflazione, una narrativa negativa diffusa sull'elettrico, un sistema di incentivi sbagliato", ha dichiarato il segretario generale dell'associazione, Francesco Naso, intervistato dall'agenzia "Ansa".
Sulle polemiche innescate dalla recente approvazione del blocco alla vendita di auto nuove con motore benzina e diesel dal 2035 da parte del Parlamento europeo, il segretario di Motus-E afferma: "Tutto il mondo va verso l'elettrico, andare in quella direzione è l'unico modo per salvare l'occupazione". Tuttavia, è da rivedere anche il sistema degli incentivi e propone: "Perché non incentivare le flotte elettriche aziendali, che fanno aumentare le vendite e creano mercato dell'usato?".
Inoltre, Naso fa il punto su alcune fake news: "Si dice che l'auto elettrica nel suo ciclo vitale produca più Co2 di quella a motore endotermico, e questa affermazione è smentita da decine di studi. Si dice che le batterie pongano problemi di smaltimento, mentre una volta usurate possono essere usate per gli accumuli delle rinnovabili, ed alla fine riciclate".