Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a "Radio Anch'io" si pronuncia sul voto del Parlamento europeo, il quale ha stabilito lo stop della vendita delle auto a motore termico dal 2035. Urso è convinto che non ci sia il tempo per riconvertire il sistema industriale poiché dovuto ad una tarda partenza iniziale e ad errori passati. Sottolinea inoltre, che nelle filiere dell'automotive lavorano 250 mila dipendenti. Una mole di persone troppo consistente per la tempistica e le modalità a disposizione, si va incontro ad un rischio di occupazione.
Della ex-Sevel si è parlato al Mise, a Roma, nell'incontro con il ministro, alcuni esponenti di Stellantis e rappresentanti sindacali. "L'azienda oltre ad aver chiesto finanziamenti non è entrata nello specifico del piano industriale" afferma Alfredo Fegatelli, segretario provinciale Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) Cgil (Confederazione generale italiana del lavoro) di Chieti.
A tal proposito, non si è fatto riferimento ad investimenti o a nuovi modelli. Si è parlato dell'accordo con Toyota senza quantificare i furgoni in questione ed i volumi che questo accordo produrrà, incerta anche la destinazione delle produzioni previste allo stabilimento di Gliwice, mai menzionato nella discussione da parte dell'azienda.
Rimane sospesa l'attività lavorativa ad Fca (Fiat Group Automobiles) Italy, già Sevel, di Atessa, in provincia di Chieti, causa è la mancanza di componenti per l'allestimento dei furgoni Ducato, una situazione che si verifica dalle chiusure dovute alla pandemia, una condizione peggiorata dai rincari dei materiali e dalla produzione scaturita dalla crisi economica internazionale.
L'azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali lo stop produttivo per quattro giorni, a partire dalle ore 22:15 di oggi, sino alle ore 5:45 di sabato 18 febbraio. Questi turni di lavoro persi saranno considerati dalla direzione aziendale recuperi produttivi, mentre il reparto di Ckd (Chronic Kidney Disease) della lastratura lavora regolarmente.