L'European Automobile Manufacturers' Association (Acea), l'associazione dei produttori europei di auto, ha comunicato che le vendite di vetture nel 2023 dovrebbero registrare una decisa ripresa rispetto allo scorso anno. L'incremento stimato si aggira intorno al 5% rispetto al 2022, con una quota totale che dovrebbe attestarsi intorno ai 9,8 milioni di veicoli. Intanto emerge grande preoccupazione per la competizione con gli Stati Uniti.
"L'industria europea dell'auto è ad un bivio. Nel 2030 solo il 5% delle materie prime per la produzione delle batterie verrà dall'Europa. Il difficile contesto geopolitico in cui si muove l'industria europea dell'auto è una sfida asimmetrica nei confronti della concorrenza extra europea, come dimostra l'Inflation Reduction Act americano ed i maggiori incentivi che il governo cinese garantisce alle elettriche ed alle ibride plug-in" ha spiegato oggi il presidente di Acea, Luca De Meo, amministratore delegato di Renault, nel corso di una conferenza-stampa.
Occorre una maggiore "coerenza" nelle scelte di politica industriale ed ambientale da parte di Bruxelles -ha aggiunto- e bisogna uscire da una logica "difensiva" ed avere una logica "assertiva" da parte del settore nel confronto sulle scelte europee, "dato il ruolo fondamentale del settore nella produzione, nello sviluppo tecnologico e nell'insieme dell'economia europea".
Inoltre, Acea si scaglia contro l'Unione europea sulla questione Euro 7. "Nonostante l'ambiente difficile, tutti i nostri sforzi ed investimenti sono orientati verso la decarbonizzazione. Le politiche ed i regolamenti dovrebbero allinearsi e sostenere questo obiettivo. Questo purtroppo non è il caso della recente proposta Euro 7, che costringerebbe i produttori di veicoli leggeri e pesanti ad investire miliardi di Euro nella tecnologia di post-trattamento dei motori e degli scarichi, per guadagni ambientali minimi", ha dichiarato De Meo.