Fa discutere, e non poteva essere diversamente, l’ordine del giorno approvato recentemente dal consiglio comunale di Milano con cui si invita all’approvazione di una delibera per introdurre il limite di velocità a 30 km/h su tutto il territorio cittadino a partire dal 2024. Un’iniziativa che l’associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino) contesta.
“La sicurezza stradale è importante così come la lotta all’inquinamento –dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici–, ma questa proposta che arriva da Milano, e che ha aperto un dibattito su scala nazionale, non ci convince. Al di là del caso specifico, introdurre in un grande centro urbano il limite di velocità a 30 km/h non è una soluzione. Iniziative simili fanno venire il dubbio che dietro ci sia un tentativo di favorire il mercato dell’auto elettrica. La realtà è chiara. Nelle metropoli italiane il limite di velocità è già di per sé ridotto a causa del traffico. Le soluzioni, a nostro avviso, sono altre. Andrebbe rivisto il piano del traffico, istituendo l’onda verde lungo le direttrici principali così da evitare le code ai semafori. Bisognerebbe, inoltre, potenziare ed incentivare il trasporto pubblico locale. Se veramente vogliamo rendere più sicure le strade e combattere lo smog, i cittadini devono essere messi nelle condizioni di rinunciare all’auto e prendere un autobus che passa in orario o una metro che non resta bloccata in galleria per un incidente, su mezzi dove è possibile salire senza dover sgomitare o dove si viaggia accalcati. Parlare di limite di velocità a 30 km/h nelle grandi città ci sembra solo propaganda”.