L'impennata dei prezzi dei carburanti, effetto in parte della speculazione ed in parte della fine degli sconti governativi sulle accise a partire dal primo gennaio 2023, è sotto la lente di ingrandimento del Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. Gli operatori hanno adeguato i prezzi consigliati, ma in alcuni casi la benzina è arrivata a costare anche 2,5 Euro al litro.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, conclude: "I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo. Dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere. Abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia ed alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini".
"Sull’isola di Vulcano (in Sicilia, NdR) il gasolio ha raggiunto quota 2,349 Euro al litro in modalità servito e 2,239 Euro/litro la benzina. A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 Euro al litro e 2,229 il gasolio. Ad Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 Euro ed il diesel vola a 2,104 Euro", sottolinea un'indagine del Codacons.
La situazione peggiora per chi fa rifornimento in autostrada: "In modalità servito -aggiunge il Codacons- la benzina arriva a costare 2,392 Euro/litro sulla A1 Roma-Milano, ed il gasolio viaggia verso 2,5 Euro al litro (2,479 Euro); sulla Autostrada A4 Brescia-Padova la benzina sta a 2,384 Euro/litro ed il diesel a 2,449 Euro/litro".