L'Ungheria potrebbe presto diventare il paradiso della batterie elettriche per auto, una sorta di Silicon Valley europea. Infatti, alcune case automobilistiche tedesche e costruttori asiatici di sistemi di accumulo di energia stanno alleandosi per creare degli stabilimenti di produzione nell'Europa centrale, dove il governo di Viktor Orban offre generosi vantaggi economici per trasformare il Paese in un hub globale di veicoli elettrici.
Germania, Cina e Corea del Sud hanno raccolto 29 dei 31 sussidi erogati dall'Ungheria: tra questi le società automobilistiche Bmw e Mercedes-Benz, i produttori di batterie cinese Byd e la sud-coreana Samsung Sdi. Negli ultimi sei anni l'Ungheria ha ricevuto oltre 14 miliardi di Euro di investimenti esteri. Tuttavia, il progetto ungherese deve affrontare grossi ostacoli: dall'uso di combustibili fossili per produrre elettricità alla mancanza di lavoratori specializzati.
Basta considerare che un big del settore batterie come la cinese Catl sta investendo 7,6 miliardi di dollari per costruire il più grande impianto di batterie d'Europa in Ungheria. Dal canto suo la tedesca Bmw ha messo sul piatto da 2,1 miliardi di dollari per le sue fabbriche nella città di Debrecen, dove si sta creando un ecosistema di fornitori del settore automotive.