Con i primi passi del nuovo Governo guidato dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, inizia una nuova fase anche per il Gruppo navale Fincantieri. Non solo perché i vertici della società stanno accreditandosi presso il nuovo Esecutivo, ma anche perché molti degli attuali manager sono stati messi in quella posizione dall'ex-presidente Giuseppe Bono (recentemente scomparso), alcuni nominati poco prima che lasciasse il suo scranno.
Secondo indiscrezioni rilanciate dal portale "Sassate.it", inoltre, ci sarebbero tensioni interne sulla figura dell’ammiraglio Matteo Bisceglia, dal 2019 direttore dell’Organizzazione internazionale per la cooperazione in materia di armamenti (Occar), oggi capo delle Strategie del Gruppo vicino all'amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero. Ambito in cui il presidente del Gruppo, il generale Claudio Graziano, vorrebbe far sentire maggiormente il peso delle sue decisioni.
Lo stallo in Fincantieri dura da almeno 6 mesi. Ossia da quando c'è stato l'avvicendamento ai vertici del Gruppo con la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione. Era il mese di maggio. Di lì a poco, a luglio, il Governo Draghi è rimasto in carica per gestire gli affari correnti e si è dovuto attendere il 22 ottobre per l'insediamento dell'Esecutivo guidato dal presidente Meloni.
Tornando ai rumor, sembra che il Governo in carica spinga per avere maggiori competenze in un comparto, quello della Difesa, in cui il nuovo Esecutivo deve ancora chiarire i suoi veri obiettivi. E dunque anche quelli di Fincantieri, che è una società controllata al 71,3% dallo Stato attraverso Cassa depositi e prestiti (Cdp), visto lo stallo lungo sei mesi in cui versa l'azione manageriale di Graziano e Folgiero.