La Regione Piemonte resisterà al ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale (Tar) da otto associazioni dei consumatori, che denunciano il mancato adeguamento agli standard minimi dei servizi e delle tariffe offerti ai pendolari del trasporto ferroviario locale e dei treni veloci da Torino verso Milano, Genova e Savona. Tuttavia, l'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) ha confermato ieri tali criticità ed invita Regione e Trenitalia a sottoscrivere un atto aggiuntivo al contratto.
"Si deve tener conto prima di tutto della situazione reale: l'accordo con Trenitalia era la condizione necessaria e sufficiente per garantire il servizio ferroviario ed anche per tutelare i consumatori". In ogni caso, "come scritto nel contratto, Regione e Trenitalia avvieranno una verifica delle norme con l'obiettivo di allinearsi nel tempo alle linee guida dell'Art", sostiene l'assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, secondo il quale il contratto di servizio resta valido.
Di tutt'altro avviso i promotori del ricorso: gli indicatori di puntualità sono "nettamente inferiori a quelli del vecchio contratto-ponte, di quello del servizio ferroviario metropolitano e degli altri contratti regionali" e l'importo delle penali è "significativamente più basso", spiegano Giovanni Prezioso di Federconsumatori e Riccardo Sammartano di Adiconsum, a nome anche di Movimento consumatori Piemonte, Udicon, Codacons, Tutela Attiva, Adoc. E mentre la Regione ha aumentato del +5% il prezzo dei biglietti, secondo i ricorrenti i treni hanno già un costo operativo annuo medio che sfora per 12,8 milioni di Euro il tetto indicato dall'Autorità dei trasporti.