L'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea, European Automobile Manufacturers' Association) ha comunicato che nel mese di ottobre i mercati automobilistici nel Paesi dell'Unione europea hanno registrato insieme il 16esimo calo consecutivo nelle immatricolazioni mensili di nuovi veicoli: -8,5%. La Germania ha mostrato la contrazione maggiore (-12,4%), seguita da Francia ed Italia (rispettivamente -5,3% e -3,9%), bene la Spagna (+1,2%).
"Ciò è dovuto al calo delle immatricolazioni di nuovi furgoni, che rappresentano la stragrande maggioranza delle vendite totali di veicoli commerciali. Per contro, i segmenti degli autocarri e degli autobus hanno registrato una performance migliore rispetto all'ottobre 2021", spiegano in una nota.
A dieci mesi dall'inizio dell'anno, le immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali nell'Unione europea hanno subito una contrazione totale del -16,8%, raggiungendo 1,3 milioni di nuovi veicoli venduti. Questa la situazione nei quattro mercati principali: Spagna (-20,9%), Francia (-19,1%), Germania (-15,4%) ed Italia (-10,4%). In controtendenza le vendite annue di veicoli commerciali pesanti, che hanno registrato un'accelerazione in aumento del +18,0% con l'Italia (+33,7%) che spicca tra i quattro mercati chiave, tutti in positivo.
Per quanto riguarda le immatricolazioni di veicoli commerciali medi e pesanti, a dieci mesi dall'inizio del 2022 le vendite sono cresciute del +2,7%, con 247.253 unità vendute. Una performance che ad ottobre ha raggiunto risultati positivi con un aumento del +16,0% ed incrementi a due cifre nei principali mercati: Polonia (+24,7%) ed Italia (+28,5%).
Le immatricolazioni di nuovi bus e pullman nel periodo in questione in Europa hanno evidenziato una medesima forte crescita (+24,4%), dopo quattro mesi consecutivi di calo che la Germania continua a subire (-27,7%); bene invece Spagna (+25,9%), Italia (+6,9%) e Francia (+5,6%). Se si guarda invece alla tendenza da gennaio ad ottobre, il mercato ha subito una contrazione media del -2,4%, a 22.832 mezzi, anche nei singoli mercati: Germania (-23,0%), Francia (-13,3%) ed Italia (-8,4%).