La quota minima prevista per le singole sanzioni amministrative pecuniarie potrebbe subire un rincaro dell'11% a partire da gennaio 2023. Si tratta di un adeguamento previsto dal Codice della strada (articolo 195), che disporre l'aggiornamento dei prezzi ogni due anni. L'aumento, che avviene in misura pari all'indice dei prezzi al consumo, è davvero cospicuo a causa dell'inflazione alta. Ed è polemica.
Contro possibili aumenti il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi: "Sarebbe ingiustificato e paradossale, non servirebbe ad aumentare la sicurezza stradale e rappresenterebbe un ingiusto aggravio di spesa per i cittadini. In Italia i comuni incassano ogni anno oltre tre miliardi di Euro grazie alle contravvenzioni, soldi che dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale coinvolgendo i cittadini, ma che spesso finiscono per coprire i buchi di bilancio delle amministrazioni locali. Basti pensare che solo nelle principali 21 città italiane, le multe stradali hanno generato nel 2021 un tesoretto da circa 400 milioni di Euro, con gli autovelox che vengono usati come bancomat".
Il Codacons sottolinea come un aumento del genere porterebbe, ad esempio, la multa per accesso vietato alla Ztl a salire da 83 a 92 Euro, quella per divieto di sosta da 42 a 46 Euro, quella per mancata revisione del veicolo da 173 a 190 Euro, guida in stato di ebbrezza da 543 a 602 Euro. L'aggiornamento va deciso entro il primo dicembre 2022 ed entrerà in vigore dal primo gennaio 2023. A scongiurare l'aumento può essere solo il Governo con un intervento ad hoc. Questo chiedono le associazioni dei consumatori.