Il mercato automobilistico russo in questi mesi sta vivendo un repentino aumento del volume di importazioni di automobili usate. La stragrande maggioranza arriva dal Giappone (circa il 76%), a seguire la Bielorussia (5,3%). È quanto emerge dall'analisi condotta dagli analisti russi di Autostat, secondo cui il numero di vetture di seconda mano è più che raddoppiato da febbraio (11.055) ad oggi (23.117).
Si tratta di un fenomeno determinato dall'impatto delle sanzioni economiche, comminate dai Paesi occidentali a Mosca a causa dell'invasione militare in Ucraina, sull'industria automobilistica russa. La vendita di vetture nuove prodotte in Russia, infatti, sono crollate a causa dell'impossibilità dei costruttori russi di comprare componenti sul mercato da aziende straniere.
Ciò ha determinato la sospensione di alcune linee produttive in Russia, nonché l'aumento del +10% dei prezzi per i servizi logistici nel solo mese di settembre. Le importazioni di vetture usate in passato rappresentavano circa il 20% del mercato automobilistico russo ed il 50% del fatturato.
Per questi motivi l'Association of European Businesses (Aeb), che rappresenta le aziende presenti in Russia, ha rivisto di recente le previsioni di vendita di auto nuove per il 2022: stima un dimezzamento della crescita del mercato interno, prevista inizialmente al +3,3%. Le vendite di auto nuove sono diminuite di quasi il 60% a 506.661 unità.